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Il "triplice fardello": aumento dei prezzi, scarsità di manodopera e rimborso dei prestiti... una mazzata per le imprese. I fallimenti legati al Covid subiranno un'accelerazione in futuro.

La città è tornata ad animarsi e la ripresa economica dal coronavirus è diventata tangibile. Sorprendentemente, tuttavia, si è registrato un forte aumento del numero di fallimenti di aziende (con debiti superiori a 10 milioni di yen) andate in bancarotta per ragioni ricollegabili al coronavirus. Perché proprio oggi ci sono così tanti "fallimenti da covid"?

Secondo Tokyo Shoko Research (TSR), a novembre di quest'anno i fallimenti da covid erano 2.037, superando di gran lunga il totale annuale di 800, registratisi nel 2020, e dei 1.671 avutisi nel 2021.

 Dall'autunno di quest`anno il numero di fallimenti è stato particolarmente marcato: 210 a settembre, 230 a ottobre e 214 a novembre, superando i 200 per tre mesi consecutivi. A dicembre sono stati segnalati 92 fallimenti fino al giorno 12, e sembra proprio che il numero supererà i 200.

 Il maggior numero di fallimenti di Covida a novembre è stato di 79 (con un aumento del 64,5% rispetto all'anno precedente) nel settore "industria dei servizi". Di questi, i ristoranti hanno rappresentato il maggior numero con 23 casi. Locali, bar e birrerie hanno registrato nove casi, seguiti da mense e ristoranti (7) e ristoranti giapponesi (3).

Tuttavia, rispetto agli ultimi due anni, nel 2022 il numero di clienti nei ristoranti è palesemente tornato a crescere.

Dopo la revoca del semi stato di emergenza il 21 marzo, non sono state emesse nuove "restrizioni" e le attività socio-economiche sono state privilegiate, pur con il diffondersi della pandemia. In ottobre, le misure di quarantena alle frontiere sono state notevolmente alleggerite e la situazione è quasi tornata a quella precedente alla diffusione della malattia; in novembre sono iniziati i mondiali di calcio in Qatar, evento che ha attirato molte persone in ristoranti e bar. Con la ripresa dell'attività economica, perché i fallimenti da covid sembrano non avere fine?

-Anche dopo l`autunno continueranno ad aumentare
I fallimenti aumentano quando l'economia prende una piega migliore. Le imprese contraggono prestiti da istituti finanziari per acquistare beni e investire al fine di soddisfare l'aumento della domanda. Alcune aziende ottengono buoni risultati, ma in molti casi le vendite non crescono come previsto, si trovano in difficoltà di cassa e falliscono" (Masuda Kazufumi della divisione informazioni di TSR).

Inoltre, altri tre fattori negativi contribuiscono alla situazione attuale.

Le imprese in difficoltà finanziaria soffrono di un "triplice fardello". In primo luogo, le piccole e medie imprese (PMI) non sono in grado di trasferire ai loro clienti l'aumento dei costi delle materie prime e dell'energia. Inoltre, il costo della manodopera è in aumento a causa della grave carenza di quest`ultima. In aggiunta, la restituzione dei prestiti legati al Covid, che hanno permesso di frenare tanti fallimenti, è ora in pieno svolgimento e il periodo di agevolazione degli interessi, che ha reso i prestiti virtualmente privi di interessi, è giunto al termine. Molti imprenditori hanno gettato la spugna. Per il momento, ci aspettiamo che il numero di fallimenti legati al Coronavirus continui ad aumentare" (Masuda Kazufumi).

 Dal febbraio 2020, quando si è verificato il primo fallimento dovuto alle restrizioni per il Covid, il numero totale di fallimenti ha raggiunto le 4.508 unità e il numero di dipendenti delle aziende fallite ha raggiunto circa 43.000 unità. La pandemia continua...

Fonte: Nikkan Gendai 2022/12/14

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