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I ristoranti di Okinawa faticano a realizzare profitti nonostante l'aumento dei prezzi secondo un sondaggio condotto da un gruppo industriale

Il 5 maggio, l`Associazione commerciale per la vita e la salute dell'industria alimentare e delle bevande della Prefettura di Okinawa (presidente Suzuki Yoichi) ha annunciato i risultati di un sondaggio tra i suoi membri sull'aumento dei prezzi. Delle 108 aziende che gestiscono ristoranti, il 55,6% ha aumentato i prezzi dei menu nel 2023. I motivi principali sono stati l'aumento delle materie prime e di altri costi e anche l'aumento dei costi fissi come il costo del lavoro. Di queste, meno della metà (46,7%) è stata in grado di ottenere un profitto su base annua dopo l'aumento dei prezzi. Sebbene le condizioni commerciali stiano migliorando grazie alla ripresa della domanda da parte dei turisti e dei residenti della prefettura, la gestione dei ristoranti continua ad affrontare condizioni difficili. (a cura di Kawano Yuriko, Dipartimento di Economia Politica)

In termini di prestazioni dopo l'aumento dei prezzi, il 13,3% degli intervistati ha dichiarato che i conti rimarranno in rosso" e il 18,3% ha detto che non ci sono grossi cambiamenti rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, quando la prefettura aveva invitato ad "andare a mangiare in non più di quattro persone e al massimo per due ore" come misura di contrasto della pandemia.

Invece, il 44,5% del totale, compresi quelli che "stanno valutando di applicare dei rincari", non ha ancora aumentato i prezzi. Di questi, il 13,0% non sta nemmeno prendendo in considerazione un aumento dei prezzi, e la loro performance risulta più difficile rispetto a quella dei negozi che hanno aumentato i prezzi, con il 14,3% in attivo, il 28,6% in rosso e il 28,6% invariato rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. È emersa la forte preoccupazione che l'aumento dei prezzi possa rallentare il flusso di clienti.

Il 31,5% ha preso in considerazione un aumento dei prezzi e, come i negozi che hanno aumentato i prezzi, si è lamentato della pressione sui profitti dovuta ai rincari su materie prime o energia.

 Il periodo dell'anno in cui è più frequente pensare a un aumento dei prezzi è "verso aprile/maggio", seguito dal "periodo da giugno in poi".

Un membro della filiale di Naha che sta pensando di aumentare i prezzi ha risposto che "aumentare i prezzi mentre il numero di clienti non è tornato ai livelli precedenti la pandemia, richiede una risposta attenta", indicando che vi sono preoccupazioni per la difficoltà di aumentare i prezzi mentre il mercato si sta ancora riprendendo dagli effetti del Corona virus.

 Anche nei negozi che hanno aumentato i prezzi, alcuni intervistati hanno dichiarato che aumenteranno di nuovo ad aprile.

Il Presidente Suzuki sottolinea che "i ristoranti che si rivolgono ai turisti sono stati generalmente in grado di aumentare i loro prezzi, ma non sono in grado di farlo in quei ristoranti ed altri esercizi che operano in aree locali e che si rivolgono ai residenti".

In effetti, tra i tipi di negozi che hanno risposto di non aver aumentato i prezzi, molti tendevano a essere ristoranti che si rivolgevano ai residenti della prefettura, come i pub in stile giapponese, i negozi di noodle di Okinawa, caffetterie e negozi che vendono prodotti di contorno.

I gestori dei negozi hanno inoltre dichiarato di non riuscire a tenere il passo aumentando i prezzi, dato che anche il costo del lavoro sta aumentando e che c'è una grave carenza di personale, e che stanno valutando di cambiare il loro modello di business.

Il presidente Suzuki ha dichiarato che l'80-90% delle cooperative è costituito da microimprese e ha aggiunto: "gli aumenti sui costi delle materie prime, quelli sulle bollette e gli aumenti salariali rappresentano un triplice salasso. Diventa sempre più difficile continuare l'attività se l'aumento dei costi sostenuti per fare scorta non si riflette adeguatamente sui prezzi".

 Dal 7 al 31 marzo è stato condotto un sondaggio via web tra 1.000 negozi iscritti al sindacato. Il tasso di risposta è stato del 10,8%.

Fonte: Okinawa Times 2023/4/10

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