Non sono stato io a richiedere i 230 milioni. L`ex direttore fornisce spiegazioni sui fondi dell`Aoki durante un interrogatorio della procura di Tokyo.

Fonte: Jiji tsushin 2022/8/1

Takahashi Haruyuki, 78 anni, ex direttore del Comitato organizzatore delle Olimpiadi e Paraolimpiadi di Tokyo, è stato accusato di aver ricevuto un totale di 230 milioni di yen da AOKI Holdings, un'importante azienda di abbigliamento che ha sponsorizzato i Giochi. Il primo di agosto ha dichiarato alla Procura di Tokyo "non sono stato io a richiedere il denaro, ma è stato un mio amico dei tempi in cui lavoravo alla Dentsu ad accordarsi con AOKI". Questo è quanto si è appreso da un'intervista con una persona a conoscenza dei fatti. Mentre il fondatore dell'AOKI ed ex presidente Aoki Hidenori (83 anni) ha dichiarato: "Pensavo che il denaro fosse stato donato ad un`organizzazione sportiva. Non sapevo che sarebbe finito nelle tasche di Takahashi".

Sempre lo stesso giorno il Dipartimento investigativo ha interrogato l'ex direttore Takahashi e sembra stia indagando sullo scopo del finanziamento da parte di AOKI. Secondo la fonte, Commons, di cui l'ex direttore Takahashi è presidente, ha concluso un contratto di consulenza con AOKI nel settembre 2017. Da allora ha ricevuto fondi per oltre 50 milioni di yen. Da questa somma di denaro 60-70 milioni di yen sono stati donati, a nome AOKI, alla federazione equestre giapponese e a quella giapponese di vela attraverso la ADK e altre aziende pubbicitarie mentre il resto dei soldi era finito nelle mani dell`ex direttore Takahashi.

Durante l`interrogatorio Takahashi ha dichiarato che "è dal 2009 che fornisco consulenze ad Aoki e ritenevo si trattasse di compensi a riguardo non ancora ricevuti. E comunque non sono stato io a richiedere il denaro, ma è stato un mio amico dei tempi in cui lavoravo alla Dentsu ad accordarsi con AOKI". E ancora "Aoki aveva espresso il desiderio di utilizzare quei fondi per gli atleti". Come destinatari delle donazioni aveva scelto lui stesso due associazioni sportive in difficolta nel raccogliere fondi e che si rifacevano al comitato olimpico giapponese.