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Rischio per la carne bovina di Hida: il lamento degli allevatori dovuto all`impennata dei prezzi del mangime e la dipendenza dalle importazioni. “le entrate svaniscono con l`acquisto dei mangimi” (prima parte)

Fonte: Gifu shinbun 2022/5/23
Con l‘impatto della pandemia, dell‘aumento del greggio, e dell‘invasione russa dell‘Ucraina, continua a salire il prezzo dei mangimi. Quello del mangime composto a gennaio di quest`anno ha raggiunto gli 83,381 yen (610,35 euro) a tonnellata registrando un nuovo record. Un duro colpo per gli allevatori di ”Hida-gyu”, il brand di carne bovina della prefettura di Gifu che commentano preoccupati “di questo passo non ce la faremo ad andare avanti”.

Quello composto è il mangime principale per bovini, maiali e polli utilizzando scarti di granturco, grano e soia. La percentuale di approvigionamento interna degli utimi dieci anni si attesta intorno al 10% dipendendo quasi unicamente dalle importazioni di paesi quali America, Brasile e Australia. Stando a quanto riporta l‘organizzazione sulla stabilizzazione della distribuzione del mangime composto (Tokyo), il prezzo medio del bestiame si ritrova ad essere circa 1,5 volte maggiore di quello del gennaio 2012. Negli ultimi anni hanno avuto un forte impatto raccolti scadenti in America latina e un aumento della domanda da parte della Cina per non parlare poi della congestione della logistica via mare per colpa della pandemia e l’aumento dei prezzi di trasporto per svariate cause. Anche l‘attuale situazione dell‘Ucraina, uno dei maggiori esportatori di cereali al mondo, e l‘improvvisa debolezza dello yen si prevede porteranno ad aumenti ancora maggiori.

L‘influenza di tutto questo si è fatto sentire anche all‘interno della suddetta prefettura. Kuwayama Toshiki, caporeparto del settore allevamenti delle cooperative agricole di Hida (JA Hida nella città di Takayama) , si dice preoccupato. “anche solo all`interno della JA, rispetto alla primavera dello scorso anno, i prezzi si sono alzati del 15-20%. Esiste anche un sistema di copertura con risorse che lo stato ha accumulato in vista del rialzo dei prezzi. Tuttavia, prima che i soldi arrivino alle tasche degli allevatori servono alcuni mesi e sento arrivare da più parti voci di chi si ritrova a corto di liquidi." ci confida con aria preoccupata. Temendo che questa situazione possa perdurare infine aggiunge “durante il periodo di transizione dovuto ai rialzi non dovrebbero esserci problemi ma se i prezzi dovessero rimanere alti finirebbe col non funzionare” covando il timore che la situazione possa prolungarsi.
Kamigochi Hitoshi (57 anni) che alleva cento capi bovini del brand Hida-gyu a Kiyomi-cho Mitsudani nella città di Takayama ci confida sconsolato "abbiamo sempre meno liquidità" E ci confessa che il costo per comprare un vitello e allevarlo per un anno e mezzo fino al momento della vendita si aggira attorno a un milione e 200.000 yen (864,60 euro). Con l`aumento sul costo dei mangimi il costo di un bovino è aumentato di circa 100.000 yen(72,05 euro).
Fino a oggi, per ogni 5-6 bovini venduti al mese, entrava subito il medesimo numero di vitelli. Tuttavia, ci confida "adesso le entrate vengono azzerate dal costo del mangime. Durante la pandemia il prezzo di mercato delle carni bovine è diventato instabile. Essendoci molte incertezze per il futuro, sto
diminuendo il numero di vitelli da acquistare. Le stalle non arrivano nemmeno all`80% della loro capienza e gli spazi vuoti risaltano molto evidenti.

Qui la seconda parte


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