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La fiducia al governo Kishida è al 34,2%, il più basso dall`inizio del governo. Ci si avvicina sempre più al governo Suga poco prima dello scioglimento.

Fonte: TBS News Dig 2022/12/
Il sostegno al gabinetto di Kishida ha toccato un minimo storico, scendendo al 34,2%, livello raggiunto verso la fine del governo Suga, secondo l'ultimo sondaggio JNN.

Coloro che hanno dichiarato di sostenere il governo Kishida sono scesi di 5,4 punti percentuali rispetto al sondaggio del mese scorso, passando al 34,2%. D'altra parte, coloro che hanno dichiarato di non sostenere il governo sono aumentati di 4,2 punti percentuali, raggiungendo il 61,9%, e per la prima volta il livello del 60%. L'indice di gradimento è sceso al minimo storico per quattro mesi consecutivi ed è ora allo stesso livello del minimo di gradimento per il governo Suga registrato nell'agosto dello scorso anno.

Tre ministri del gabinetto di Kishida si sono dimessi nell'ultimo mese e, alla domanda sulla responsabilità del Primo Ministro Kishida per le loro nomine, un totale di 77% degli intervistati lo ha ritenuto "responsabile", comprendendo le voci "responsabile in maniera grave" e "responsabile in qualche misura". In questo contesto, il 36% ha dichiarato che il Gabinetto dovrebbe essere rimpastato, mentre il 27% ha affermato che la Camera dei Rappresentanti dovrebbe essere sciolta.

A ciò hanno fatto seguito le questioni relative all'ex Chiesa dell'Unificazione.

Il governo ha approvato un nuovo progetto di legge in Consiglio dei Ministri per fornire assistenza alle vittime della setta, ma più della metà (56%) degli intervistati ha dichiarato che il progetto è "inefficace". Inoltre, il 74% degli intervistati ha affermato che il Governo dovrebbe chiedere al tribunale di ordinare lo scioglimento dell'ex Chiesa dell'Unificazione.

Poi, sulle misure anticovid. Il 60% degli intervistati concorda sul fatto che la classificazione della malattia come "equivalente alla categoria 2" ai sensi della legge sulle malattie infettive e che richiede misure di isolamento paragonabili a quelle per la tubercolosi, "deve essere rivista".

Per quanto riguarda la sicurezza, il 57%, più della metà degli intervistati, si è detto "favorevole" a disporre della cosiddetta "capacità di controattacco" per distruggere i siti di lancio missilistico di un eventuale avversario a scopo di autodifesa. Per quanto riguarda l'aumento della spesa combinata per la difesa e la sicurezza al 2% del PIL nei prossimi cinque anni, il 53% si è detto "favorevole" e il 36% "contrario".

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